
Giuseppe Nencioni, nato a La Spezia il 15/10/1904, era marito di Tosca Tozzi, padre di 5 figli, abitava a Livorno con la famiglia e lavorava come vetraio presso la vetreria Rinaldi a Livorno.
Nel 1941, un bombardamento aereo francese colpì il porto di Livorno e distrusse la sua abitazione. Perciò, decise di sfollare con la famiglia a Empoli (FI), dove da qualche anno viveva e lavorava un suo fratello. Andò ad abitare con la famiglia a Pontorme (Empoli) e trovò impiego presso la vetreria Taddei di Empoli.
L’8 marzo fu prelevato dalla vetreria Taddei con gli altri operai. Insieme al figlio Nedo, di 16 anni, venne portato prima alla caserma di Empoli e poi alla caserma dei sottufficiali davanti alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Il comandante dei carabinieri, però, si rifiutò di accettarli e così furono portati prima a Villa Triste e poi presso le scuole Leopoldine di Firenze. Poi furono ricondotti alla stazione e caricati sopra dei carri bestiame.
Fu deportato con il figlio Nedo presso il campo di concentramento di Mauthausen, dove giunsero l’11 marzo 1944, immatricolato con il n° 57301.
Il 25 marzo 1944 venne trasferito, sempre con il figlio Nedo, nel campo di concentramento di Ebensee e lì morì il 25 aprile 1945.
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Fonti: Intervista del 20 aprile 2023 realizzata da ANED sezione dell’Empolese Valdelsa al figlio Vittorio Nencioni.
Nedo Nencioni, Notte e nebbia, Lapislazzuli, Santa Croce sull’Arno (PI), 2005.
Schede della Croce Rossa Internazionale, conservate presso sede ANED Empolese Valdelsa.
Archivio Online Arolsen, https://collections.arolsen-archives.org/de/search