20 dicembre 2019, da ex Casa del Fascio a Casa della Memoria

A fianco della Casa del Popolo di Santa Maria, in via Livornese, 42, vive uno spazio rigenerato e rinato che dal 20 dicembre 2019, abbraccia conoscenza, cultura, storia, identità, rispetto per riflettere e non dimenticare il periodo della Resistenza, l’Antifascismo e la Deportazione empolese: la Casa della Memoria, ex Casa del Fascio della frazione.

Questo spazio, che era chiuso da anni, è entrato a far parte dalla sua inaugurazione dei Beni Culturali dello Stato, dopo un attento restauro condotto dalla Soprintendenza fiorentina. È diventato un centro culturale polifunzionale. Un punto di riferimento per mostre, dibattiti e conferenze su temi legati ai valori della memoria, della democrazia e dell’antifascismo, progetti sulla memoria storica del Comune e delle associazioni come Anpi, Arci e Aned che lo rendono vivo e vitale

L’edificio fu inaugurato nel 1932, in pieno ventennio fascista. Al termine della Seconda Guerra Mondiale furono tolti gli emblemi del regime e il fabbricato cominciò ad essere utilizzato come Casa del Popolo, finché negli anni Cinquanta si cominciò a costruire quella nuova nelle immediate adiacenze. In quegli anni furono costruiti anche alcuni annessi esterni. Successivamente l’edificio, che era di proprietà del Demanio, è stato abbandonato a se stesso e nel 2002 è divenuto proprietà del Comune.

Il fabbricato principale oggetto di intervento, realizzato dalla ditta specializzata nel settore della riqualificazione di edifici tutelati, Oplonde Srl, è ad un solo piano ed ha una superficie coperta di circa 190 mq. Il fronte posteriore si affaccia su un resede sul quale insistono alcuni annessi della superficie di circa 70 mq. Da Via Livornese si accede ad un ingresso che distribuisce i due saloni. Nella zona centrale trovano posto i servizi igienici per gli utenti e il servizio igienico per persone con ridotta capacità motoria.

All’interno di una delle sale è stato restaurato, da parte della dottoressa Lidia Cinelli, un dipinto su muro per anni erroneamente attribuito all’artista Sìneo Gemignani. Durante i lavori di riqualificazione dell’edificio è emerso che l’opera non è di Gemignani come confermato dalla figlia Simonetta. Al momento l’autore del dipinto, raffigurante un uomo al lavoro, risulta ignoto.

Nel giugno 2022, la Casa della Memoria di Santa Maria si arricchisce di un’opera d’arte omaggio alla memoria. È il trittico dal titolo ‘Abbiamo combattuto per riconquistare la libertà di tutti, per chi c’era, per chi non c’era, e per chi era contro’, di Andrea Meini: l’artista empolese ha voluto donare al Comune di Empoli questo quadro il cui titolo è una frase pronunciata da Arrigo Boldrini, partigiano classe 1915.

L’opera, che raffigura volti di partigiani a partire dall’empolese Nada Parri (prima donna eletta sindaco, a Cerreto Guidi, nel dopoguerra in tutto l’Empolese Valdelsa), era destinata a una mostra tenutasi allo Spazio d’Arte Alberto Moretti a Carmignano nel 2011, per l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Una volta terminata la mostra, questo dipinto di dimensioni 152×325 centimetri è rimasto nello studio di Meini per anni. Fino a quando, l’artista, empolese doc, il cui studio si trova ancora nel centro della città, ha appreso del restauro della ex casa del fascio di Santa Maria e ha deciso di proporre all’amministrazione la donazione del significativo dipinto.

Sempre all’interno della casa della Memoria, si possono consultare i libri del fondo Remo Scappini, libri del CDR (Centro della Resistenza) ed è presente uno scaffale dedicato al progetto: lì si possono trovare i libri donati dai parenti dei deportati in occasione del convegno che venne fatto il 13 gennaio 2024.